Per una volta cerchiamo di essere positivi. Non soffermiamoci alle classifiche, alle percentuali in notevole calo per quel che riguarda l’uso dei servizi di egovernment o alle altrettanto anzi di più inquietanti 54 mila banche dati gestite dagli enti pubblici (anagrafi, inventari, informazioni su personale e stipendi, conti economici, statistiche interne ed elenchi di ogni ordine e grado) che stonano un po’ con la tanto sbandierata anagrafe unica.
Oggi parliamo però di catasto on-line obbligatorio che proviene da leggi dello Stato o da decreti legge in itinere e costituisce condizione non sufficiente ma sicuramente necessaria per il cambio della cultura digitale.
Con il provvedimento direttoriale del 11 marzo 2015 (prot. 2015/35112), destinato al potenziamento dell’informatizzazione dell’amministrazione finanziaria, l’Agenzia delle entrate ha disposto che la gestione delle pratiche catastali dovrà avvenire per via telematica. La procedura di catasto on-line è obbligatoria a decorrere dal prossimo 1° giugno, a cura dei professionisti iscritti negli ordini e/o collegi professionali, sottoscrivendo i documenti con firma digitale. Si tratta, essenzialmente e tra le altre, delle dichiarazioni per l’accertamento delle unità immobiliari, delle dichiarazioni di variazione dello stato, della consistenza e della destinazione di unità immobiliari già censite e delle dichiarazioni di immobili non produttivi di reddito urbano. Come indicato nel provvedimento per le dichiarazioni (accertamento, variazione e dichiarazione di beni immobili non produttivi di reddito urbano) si deve far riferimento al provvedimento del 15/10/2009, mentre per i restanti (mappali, frazionamento e particellari) si deve far riferimento al provvedimento del 23/6/2006. Come indicato all’art. 3, del provvedimento dell’11 Marzo 2015, in commento, in caso di mancato o irregolare funzionamento del servizio telematico, il modello deve essere presentato all’ufficio competente territorialmente a mezzo supporto informatico. Entro giugno le pratiche Docfa (software di presentazione per il catasto dei fabbricati) e Pregeo (software per la gestione del catasto terreni), saranno solo gestite come catasto on-line: già ora viaggiano in rete il 75% delle comunicazioni tramite Docfa e Pregeo, ma l’obiettivo è arrivare al 100% anche perché sono pratiche che fanno i professionisti. Inoltre verrà disposto un modello unico informatico catastale “MUIC”, istituito attraverso un provvedimento emanato dalla Agenzia delle Entrate.Tali documenti, una volta approntati, possono seguire una duplice strada: o andare direttamente agli uffici provinciali delle Entrate o passare dalla piattaforma telematica “Sister”. Si punta quindi a far funzionare esclusivamente il catasto on-line, con una responsabilità da parte della pubblica amministrazione, dato che riguarderà circa 2 milioni di pratiche all’anno. Ancora ad oggi comunque molte pratiche passano come cartacee attraverso gli uffici che ovviamente saranno sempre presenti come assistenza. Lo scopo finale è comunque quello di ridurre il più possibile gli accessi agli uffici, dando una priorità al catasto on-line.