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Maschiatrice: cos’è, a cosa serve e come sceglierla

Un qualsiasi hobbista sa precisamente cosa sia un filetto; si tratta di un’incisione elicoidale, presente sulle viti, per esempio, ma anche all’interno di un foro in cui si deve inserire una vite. Quando si fissa una vite a un oggetto in legno nei fatti non serve avere a disposizione una sede con filetto, prefilettata, visto che l’avvitatore permetterà di incidere il legno nel momento in cui si inserisce la vite. Ci sono però situazioni in cui l’assenza del filetto impedisce di inserire la vite; accade ad esempio con parti meccaniche in acciaio, nelle quali è essenziale avere a disposizione un filetto. Se non c’è lo si crea con una maschiatrice manuale.

Come funziona la maschiatrice
All’atto pratico la maschiatrice manuale è un attrezzo che ricorda da vicino un trapano; solo che monta delle punte molto particolari e che il suo moto è leggermente differente da quello del trapano. Le punte che si utilizzano per creare un filetto si scelgono progressivamente più grandi: la prima è detta sbozzatrice, ed è particolarmente minuta; la seconda è una punta intermedia, per finire con una filettatrice di finitura, che permette di creare il filetto della precisa dimensione desiderata. Nel suo moto la maschiatrice inverte il movimento del mandrino, in modo da intagliare la forma della filettatura nel materiale che si sta incidendo. Con un classico trapano invece si ottiene un foro abbastanza liscio, in quanto l’andamento della punta elicoidale è costante, quindi nei fatti leviga parzialmente l’interno del foro.

Quando si usa una maschiatrice
Sono varie le situazioni in cui è necessario avere a disposizione una filettatura all’interno di un foro. Nella maggior parte dei casi si tratta di lavorazioni di tipo professionale, svolte nell’industria meccanica. In uno stampo per la pressofusione, nelle componenti di un’autovettura, in varie parti metalliche che vanno fissate con delle viti. Anche in falegnameria può capitare di dover utilizzare una maschiatrice, soprattutto quando si devono fissare viti di giunzione tra due parti di sostegno.

Diverse tipologie di maschiatrici
Anche se all’atto pratico esistono delle maschiatrici totalmente manuali, solitamente gli attrezzi più utilizzati sono mossi da un motore elettrico o dall’aria compressa. Questo perché durante le operazioni di filettatura è necessario avere a disposizione una buona potenza e una certa precisione, impossibili da ottenere con degli utensili a mano. O comunque, con un utensile a mano il lavoro sarebbe molto più lungo, ma per certi versi anche eccessivamente grezzo. Le maschiatrici elettriche e pneumatiche possono essere manuali, nel senso che si maneggiano come un trapano, oppure assistite, quindi montate su un braccio meccanico, dotato di snodi. Una maschiatrice manuale, elettrica o pneumatica, è adatta alla predisposizione di fori filettati su superfici piane; i modelli con braccio meccanico e snodi si usano solitamente quando è necessaria una certa precisione, o anche nei casi in cui si devono predisporre delle filettature in posizioni bizzarre o perpendicolari rispetto all’operatore. I modelli manuali pneumatici si distinguono per la facilità d’uso, ma anche per le minori vibrazioni ottenibili, che garantiscono una buona precisione nel posizionamento del foro filettato.