Tra le viti di precisione grande importanza rivestono le viti a ricircolo di sfere. Esse, le viti a ricircolo di sfere intendo, hanno il pregio di aver saputo trasformare un cattivo attrito in un buon attrito.
Chi per primo ha avuto la bella idea di aver per pensato come soluzione alle viti a ricircolo di sfere ha avuto l’intuizione di trasformare un punto debole, l’attrito radente, in un punto, se non a favore, quantomeno non completamente a sfavore. Le viti a ricircolo di sfere trasformano, almeno in parte, perché con gli attriti è così, l’attrito radente in attrito volvente. Le viti “avanzano” scivolando su queste sfere, riducendo come detto l’attrito. Certo, resta l’attrito di avanzamento, ma quello e ineliminabile. Lo dice la meccanica fisica e la termodinamica.
Ma torniamo a noi, alle viti a ricircolo di sfere così utili, indispensabili a dire il vero, nell’ambito di progetti complessi; complessi tanto perché si compongono di numerosi elementi, e tanto perché sono intrinsecamente complessi.
Per vite a ricircolo di sfere generalmente s’intende un tipo di vite che scorre in un cilindro, definito chiocciola, all’interno del quale vengono inserite sfere di acciaio che, fondamentalmente, hanno il compito di trasformare l’attrito radente in attrito volvente.
Tra le ulteriori caratteristiche di questo tipo di vite ci sono una maggiore durata, sempre per effetto della riduzione drastica dell’usura da attrito, e un maggiore rendimento. Due aspetti che fanno preferire queste viti ad altre, specialmente quando si tratta e si richiedono viti che devono essere inserite, a far da mastice e collante, in tipi di impianti dove son necessari movimentazioni che richiedono altissima precisione ad elevate velocità.
Le viti a ricircolo di sfere sono molto usate all’interno della meccanica di precisione e nei relativi impianti. E’ stato inoltre verificato, sia pure sperimentalmente, che le viti a ricircolo di sfere funzionano meglio e più a lungo delle altre.